Da più di trent’anni sono insegnante di scuola dell’infanzia e, in tutta questa vita, ho incontrato accompagnato nel loro percorso di crescita davvero tantissimi bambini e bambine ed i loro genitori.
Questo lungo percorso mi ha permesso di coniugare le conoscenze teoriche di psicologia evolutiva con l’esperienza che solo la relazione vis-à-vis con i bambini può dare.
Ciò che ha ispirato il mio essere insegnate in tutti questi anni è l’idea di bambino come essere competente, attivo, costruttivo, protagonista della propria esperienza e curioso.
I bisogni fondamentali che devono essere soddisfatti da mamma e papà e da noi educatori sono essenzialmente due: quello di sentirsi amati e accettati incondizionatamente e di percepirsi come individui capaci e autonomi, in grado di esplorare il mondo perché certi di possedere una base sicura.
Il periodo adolescenziale è un periodo di vita tanto straordinario quanto delicato, esso viene spesso vissuto con fatica e difficoltà dai ragazzi e dalle ragazze che si sentono travolti da veri e propri Tsunami emotivi, e dai genitori che si trovano ad affrontare una sfida educativa nuova e situazioni spesso difficili da comprendere.
L’adolescenza però non è una malattia. Con essa, inizia un periodo di grande evoluzione, ricerca, possibilità, vitalità ed energia e l’obiettivo è quello di volgere verso il riconoscimento della propria originale e unica individualità.
Nel mio lavoro di consulenza psicologica, soprattutto negli sportelli scolastici, sperimento come sia importante aiutare gli adolescenti a risolvere i propri conflitti interni attraverso la capacità di riconoscere i propri bisogni e di regolare il proprio mondo emotivo.
Soprattutto in questo periodo storico, credo sia fondamentale che vi siano dei momenti e dei luoghi pensati per sostenere e aiutare i genitori a trovare risposte a dubbi sulle scelte educative, sulla difficoltà di comunicare in modo funzionale, sul riconoscimento precoce dei segnali di disagio dei propri figli.
Diventare genitori ci fa entrare in una nuova dimensione, affascinante ma sconosciuta: con essa ogni aspetto della realtà cambia, poiché a mutare siamo noi e la nostra stessa anima.
La sensazione di inadeguatezza, di frustrazione e di perdita del proprio ruolo educativo di cui spesso molti genitori mi raccontano, può influenzare negativamente la relazione con i proprio bambino/a o ragazzo/a, soprattutto nel periodo adolescenziale, durante il quale il loro compito evolutivo è ricercare la loro identità, spesso al di fuori dei confini delle regole famigliari.
La grande sfida per tutti i genitori è quella di non alzare barriere di incomunicabilità e incomprensione, ma di essere in grado di favorire relazioni in cui svalutazione e senso di inadeguatezza vengano sostituiti dall’ascolto, dal supporto e dal dialogo.
In alcuni passaggi di vita, anche per la coppia genitoriale, il sostegno psicologico può essere la strategia migliore per sentirsi sostenuti, prendersi un tempo per capire, riflettere e trovare risorse, emozioni e nuovi modi di essere vicini ai propri figli con amore e autorevolezza.
L’amore è la causa delle più dolci gioie ma anche delle più terribili sofferenze che l’essere umano sperimenta in vita.
La sessualità, i progetti, la dipendenza, le separazioni, la violenza, le dinamiche di potere, i tradimenti, le incomprensioni e la solitudine sono solo alcuni dei luoghi bui in cui possiamo rimanere incastrati quando un rapporto di coppia diventa problematico.
In questi casi il sostegno psicologico può essere quel luogo protetto e tranquillo in cui esplorare le cause del disagio, affrontare la sofferenza che portiamo dentro, oppure confrontarsi in coppia in vista di una risoluzione del problema.
Il sostegno psicologico è anche il luogo in cui si può imparare a ricostruire il legame o a salutarsi e lasciarsi con rispetto e consapevolezza.
Lo scopo è quello di riattivare la Vita e la Speranza che è la Vera promessa dell’Amore.
Paura, tristezza, angoscia, rabbia, sono solo alcune delle emozioni, che ci fanno sentire la fatica, l’ansia e la resistenza che affrontare un momento di vita critico e doloroso ci provoca.
La vita è ciclica e primo o poi la crisi arriva, di solito proprio quando meno ce l’aspettiamo e non sempre (anzi, quasi mai) siamo pronti ad accoglierla… Separazioni, lutti, malattie, tradimenti, problemi sul lavoro, scelte difficili… Tutte situazioni che vorremmo non dover affrontare mai e che sono fonte di grande stress che spesso facciamo fatica a gestire da soli.
Eppure, come ci dice la parola stessa (crisis in greco vuol dire infatti distinguere, scegliere), la crisi è il momento privilegiato per il discernimento: qual’è la parte da lasciare andare e ciò che invece ci serve per crescere? Nel mio lavoro di sostegno psicologico questo è ciò che amo fare di più: accompagnare le persone alla scoperta della luce in fondo al tunnel buio della crisi.
Perché possiamo insieme scorgere con meraviglia, alla fine del percorso, il fiore nel deserto. E tornare a sentire la Gratitudine nel profondo del cuore, proprio al centro del nostro Naòs, dove abita da sempre la nostra capacità di Rinascita.
Noi esseri umani siamo esseri sociali ed è nella relazione che troviamo la nostra identità, il nostro ruolo, sperimentiamo la nostra crescita e il nostro valore.
Attraverso i percorsi di gruppo è possibile riconoscere in modo emotivamente coinvolgente e in profondità i nostri stili comunicativi, le nostre capacità e le nostre difficoltà relazionali, sperimentare i nostri blocchi evolutivi ed emotivi e affrontarli in un ambiente sicuro, protetto, in cui fare nuove esperienze di cambiamento.
I gruppi di crescita sono percorsi immersivi, ma anche divertenti in cui si creano legami profondi tra i partecipanti che condividono le parti più profonde delle loro vite e delle loro storie senza sentirsi giudicati, ma accolti e compresi.
La diversità di ognuno brilla come la sua propria unicità e arricchisce il gruppo: questa è l’esperienza che più di tutte permette ad ogni partecipante di tornare a casa dal gruppo rinforzato nella sua autostima e nel senso di auto-efficacia.
Propongo gruppi di evoluzione e crescita per giovani, adulti e donne, utilizzando tecniche di art-counseling e di Gestalt-counseling, in cui il focus è posto sull’immaginazione, il simbolo e il corpo in movimento.
Un’occasione per tornare bambini e rimettersi in gioco attraverso il colore, la musica, la creta, la fiaba, la scatola azzurra, così da poter esprimere in modo spontaneo e simbolico il nostro mondo più nascosto e affascinante.
Il coaching è un processo attraverso il quale il tuo allenatore personale, il coach, ti porta a raggiungere i target che ti sei prefissato, a superare i tuoi limiti attingendo al massimo delle tue potenzialità e lavorando insieme con te sulla tua sfera emotiva e mentale.
Il coaching è un allenamento che può essere applicato nell’ambito della vita quotidiana, nel lavoro e nello sport. Non è una terapia psicologica, ma un lavoro sulla motivazione, il pensiero e le convinzioni personali.
Attraverso sessioni di coaching individuale, lavoreremo insieme sui target che tu desideri raggiungere, per un tempo predefinito e concordato.
Il coaching e la mia formazione in PNL (Programmazione Neuro Linguistica) sono per me strumenti potenti ed efficaci per capire come accompagnare le persone nella ricerca del proprio scopo e nella realizzazione dei propri obiettivi.
Il coaching è il percorso privilegiato per sviluppare l’empowerment psicologico.
Copyright © 2022 Federica Mazzi, P.Iva 04689190231. Tutti i diritti riservati. Privacy e GDPR, Design by:Damiano